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Apnea ostruttiva notturna

L’Apnea Ostruttiva Notturna è una malattia respiratoria molto diffusa

Che cos’è?

L’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS) consiste in una transitoria ma ripetuta interruzione del respiro durante il sonno. Tale fenomeno determina un’alterazione qualitativa del riposo notturno che può portare alla comparsa di sintomi durante la veglia come l’eccessiva sonnolenza diurna e la stanchezza. Nei casi più severi l’OSAS può rappresentare, inoltre, un importante fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cardiache e neurologiche di natura vascolare come per esempio l’infarto acuto del miocardio, l’ictus cerebri, l’ipertensione arteriosa scarsamente controllata dai farmaci.

I sintomi

I sintomi più comuni da prendere in considerazione sono: il russamento abituale e persistente (presente ogni notte per la maggior parte del tempo di sonno e da almeno sei mesi), evidenza di pause respiratorie durante il sonno riferite dal partner, la comparsa di riposo notturno non ristoratore, l’insonnia, l’eccessiva sonnolenza con addormentamento non intenzionale durante le ore diurne, la fatica o la difficoltà a concentrarsi durante le abituali mansioni della vita quotidiana. Bisogna inoltre considerare la presenza di altre condizioni morbose come l’obesità, l’ipertensione arteriosa sistemica. Tali patologie possono associarsi alla presenza di apnee ostruttive durante il sonno. In presenza dei sintomi citati è consigliata l’esecuzione di uno studio del sonno presso un Centro specializzato.

La diagnosi

L’indagine strumentale considerata gold standard per fare diagnosi di OSAS è la polisonnografia. Si tratta di un esame non invasivo che consiste nella registrazione, durante una notte, di tutti i parametri cardiaci e respiratori, dello stato di ossigenazione del sangue dell’attività cerebrale e del tono muscolare. Anche se ormai lo studio notturno dell’OSAS viene eseguito con un poligrafo che valuta tutti i parametri sopredescritti ad eccezione della traccia elettroencefalogramma, necessaria per una diagnosi differenziale con le apnee notturne centrali. Ciò perché la poligrafia, a differenza della polisonnografia (esame ospedaliero o comunque da eseguire in centri specialistici) consente di eseguire l’esame nell’habitat naturale del paziente e cioè nella sua casa in modo da valutarlo senza inutili e ulteriori risvegli causati da discomfort e disagio per ambienti non propri e non noti.

Le terapie

La scelta terapeutica più appropriata per il controllo delle apnee ostruttive durante il sonno deve necessariamente tener conto di diversi fattori tra cui l’entità del disturbo respiratorio in sonno, la gravità dei sintomi associati, la coesistenza di altre condizioni morbose, l’aderenza del paziente alla terapia proposta.

Molto utile può risultare, innanzitutto, seguire un corretto stile di vita: evitare, per esempio, l’assunzione di alcolici soprattutto se nelle ore serali, l’utilizzo di sedativi prima di andare a dormire, praticare un regolare esercizio fisico, smettere di fumare e, in presenza di eccesso ponderale, ridurre il peso corporeo.

CPAP: Si tratta fondamentalmente di un dispositivo capace di generale un flusso di aria continuo in grado di impedire meccanicamente il collasso delle pareti nelle vie aeree superiori evitando dunque il prodursi di un evento apnoico. Tale metodica rappresenta la prima scelta nel trattamento dell’OSAS. Nei pazienti con insufficienza respiratoria globale, in genere OSAS-BPCO è preferibile e consigliato utilizzare una vera e propria ventilazione non invasiva (NIV), adattando il paziente alla modalità e alla maschera più confortevoli e che producono maggiore sincronia tra la persona e il ventilatore.

DISPOSITIVI ORALI:  Si tratta di apparecchi che, inseriti nella cavità orale, aumentano la pervietà delle vie aeree superiori. Tali ausili risultano particolarmente efficaci in pazienti selezionati (OSAS di entità lieve-moderata, con componente posizionale) ed in coloro che risultano intolleranti alla terapia ventilatoria con CPAP.

CHIRURGIA: Nei casi in cui le apnee ostruttive nel sonno risultino associate alla presenza di alterazioni anatomiche delle vie aeree superiori, la chirurgia può rappresentare un opzione terapeutica da adottare. È tuttavia opportuno segnalare che, al momento, nessuna tecnica si è dimostrata essere costantemente efficace come procedura singola per un trattamento di successo dell’OSAS. Per tale motivo la chirurgia è da considerarsi un approccio terapeutico indicato in un numero limitato e ben selezionato di pazienti che dovranno essere opportunamente valutati da personale medico esperto nel settore.


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